Per gli inquirenti il piccolo, quando era stato ritrovato, non era stato cambiato e non era stato mosso dalla sdraietta da almeno una settimana.
Un bambino di poco più di 4 mesi che giaceva inerme in avanzato stato di decomposizione e tra i vermi, su un’altalena per neonati in casa come se fosse vivo. È la macabra situazione che le autorità locali si sono ritrovati davanti agli occhi in un’abitazione statunitense di Alta Vista, nello stato dell’Iowa. Adesso, l’orribile vicenda è al centro di un processo contro i genitore del bimbo, tutti e due accusati di omicidio.
A chiamare i soccorsi, alla fine di agosto, erano stati gli stessi imputati, la 20enne Cheyanne Harris, e il 28enne Zachary Koehn: i due avevano spiegato che il figlio non si muoveva più, ma quando i paramedici sono giunti sul posto hanno capito immediatamente che la situazione era molto diversa. Infatti, il bambino era ormai morto da molto tempo e il corpicino era già stato attaccato dai vermi, situazione che lascia intendere che il cadavere era in decomposizione.
L’uomo interrogato dalla polizia ha dichiarato che la sua compagna aveva nutrito il figlio alle 9 di quel giorno e tutto sembrava andare bene ma quando era andata a controllarlo tra le 11 e le 11.30, il bambino era morto. Secondo l’esito degli esami medico-legali, però, il bimbo – quando è stato ritrovato – non era stato cambiato e non era stato mosso dalla sdraietta da più di una settimana. Secondo l’accusa i due genitori avrebbero finto di non sapere della morte del bimbo lasciandolo così per giorni. Non solo, per gli inquirenti i due non si prendevano per niente cura del figlioletto neanche prima, dato che il piccolo sarebbe morto per inedia con un peso di soli 3 chilogrammi. Al termine delle indagini i due sono stati messi sotto arresto con pesanti accuse e ora, in base alla legge locale, rischiano una condanna all’ergastolo.