Rimpiango i genitori di una volta, quelli che un “sì” era un “sì” e un “no” era un “no”, quelli che ti insegnavano che non si può avere tutto e si può stare bene lo stesso.
Quelli che ti spiegavano che un signore si vede dal comportamento e non da ciò che possiede.
Quelli che non davano ai figli ciò che volevano, ma solo ciò di cui avevano bisogno o ciò che sapevano meritarsi. Quelli che non li viziavano, ma li preparavano alla vita.
Allora, da figlio, la chiamavo severità.
Oggi so che era Educazione.
Antonio Curnetta
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