Ottobre: il mese dedicato al ricordo dei bimbi persi nell’attesa

Ottobre è il mese dedicato al ricordo dei bambini che non sono mai nati, il 15 Ottobre è la giornata commemorativa dei bambini morti in utero, morti perinatali e aborti.

Una giornata molto importante, perché porta l’attenzione su una perdita che troppo spesso viene ignorata, sottovalutata, minimizzata, banalizzata. Sì, perché di fronte a una donna che racconta di aver perso un bimbo durante la gestazioni le parole che più spesso vengono dette, anche se con le migliori intenzioni, dimostrano chiaramente quanto questo dolore non venga compreso. “Be’, in fondo eri solo di tre mesi”. “È la selezione naturale”. “Sei giovane, ne avrai altri”. “Meglio adesso che dopo”.

Una donna in questa situazione si sente sola, assolutamente sola a portare tutto il peso di un evento traumatico, di un dolore inimmaginabile laddove si aspettava la una gioia immensa, una vita ricco di promesse, speranze e felicità.

Una gravidanza che si interrompe è un sogno che si infrange.

Chi ha vissuto una perdita simile, così dolorosa, sa che certi dolori non possono essere rimarginati in un solo giorno, bisognare stare vicino a chi soffre, pronti all’ascolto. Senza spingere la donna a lasciarsi questa terribile esperienza alle spalle.

E quando il tempo avrà lenito questo immenso dolore, resterà per sempre, nel suo cuore, il ricordo. Perché un bimbo perso, non è perso per la sua mamma. Lei lo custodisce al sicuro, dentro di se. Si perché  lui è parte di lei, della sua vita, della donna  che è diventata. Per sempre.

La perdita di un figlio non ancora nato non deve essere sminuito o ignorato, oggi finalmente viene riconosciuta la genitorialità di chi ha perso un figlio, prima ancora che potesse metterlo al mondo, di poterlo stringere tra le braccia.

“Il nostro pensiero va a te, mamma nel cuore.

A te che la società ha spesso istillato il dubbio che tu mamma non lo sia.

A te che avevi tutto, e di colpo sei diventata niente.

A te che ‘Ma tu non puoi capire perché mamma non lo sei!’ e ti senti lacerare il cuore.

A te che vieni lasciata nell’indifferenza e il cui dolore viene sottostimato, ed invece hai subito un lutto a tutti gli effetti.

A te che non accenderai alcuna candela, perché quel dolore brucia ancora troppo forte e l’idea di vederlo materializzato ti fa troppa paura, e lo vuoi tenere per te, solo per te.

A te che nel tremolio di quella fiamma ci vedrai il soffio del tuo bambino, che chiuderai gli occhi e lo accarezzerai con una lacrima, come fai spesso, chiedendogli di starti sempre sempre accanto.

A te che il tuo bambino lo senti, e lo cerchi in ogni dettaglio del tuo quotidiano, che vedi un sassolino a forma di cuore e sogni che possa essere lui che vuole farti sentire che è lì di fianco, che ne immagini i tratti del viso, che hai trovato un modo tutto tuo per festeggiare un giorno a lui dedicato che non corrisponde molto spesso alla data di nascita.

A te, mamma di cuore, mando il mio abbraccio più forte.”

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