L’Italia si mobilita per la piccola Elisa: “Tante richieste, centri trasfusionali in tilt”

La bimba, di 3 anni, è affetta da una rara forma di leucemia. L’appello dei suoi genitori è stato condiviso da moltissimi personaggi dello spettacolo, come Fiorello e Anastacia. I dottori sono in ricerca di un donatore di midollo osseo con la massima compatibilità

Si sono mobilitate decine di migliaia di persone, tra cui tanti vip, per provare a salvare Elisa, la piccola di tre anni affetta da una rara forma di leucemia e ricoverata al Bambin Gesù di Roma. Per il momento le sue condizioni sono “stabili” ma per salvarle la vita i medici devono trovare un donatore di midollo osseo compatibile con quello della piccola.

Tutte le ricerche nel vasto database delle 30 milioni di persone “catalogate” nel mondo fino a ieri non hanno dato i risultati sperati: l’appello online, sostenuto anche da Paolo Conte, Fiorello e Anastacia, ha smosso le coscienze e i centri trasfusionali ora sono pieni di richieste di potenziali donatori.

In base ad una nota del Bambin Gesù, alcuni donatori di midollo “potenzialmente compatibili” con la piccola sarebbero già stati rintracciati. Altri, invece, sono in fase di studio. Comunque, la ricerca sta proseguendo per trovarne uno con la massima compatibilità per evitare rischi di rigetto, o decesso.

“I centri trasfusionali sono andati in tilt per le tantissime richieste insieme, per gestirle occorre tempo, spesso i medici addetti a tali strutture sono dei volontari, vi chiediamo un po’ di pazienza, ma chi lo vorrà sarà tipizzato”, si legge sulla pagina Facebook ‘Salviamo Elisa’ realizzata per aiutare la guarigione della bambina.

Come diventare potenziali donatori

I requisiti necessari per essere sottoposti alla tipizzazione (non alla donazione vera e propria) sono un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, un peso minimo di 50 kg, non soffrire di malattie sanguigne, da malattie croniche gravi o da altri gravi forme infettive (AIDS, epatite, ecc.).

Gli aspiranti donatori non devono far altro che andare nel centro trasfusionale più vicino e fare la tipizzazione, che non è altro che un semplice prelievo, gratuito, per provare la compatibilità con il midollo dei malati. La donazione del midollo avviene in 8 casi su 10 tramite una trasfusione speciale e non è necessaria l’anestesia.

Come viene detto anche nella pagina Facebook realizzata per aiutare la bimba malata, diventare donatori di midollo osseo non significa salvare solo la piccola Elisa, ma anche tanti altri pazienti affetti da leucemia e mieloma che forse potranno avere una speranza in più.

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