“C’è una tragedia silenziosa che si sta svolgendo proprio ora, nelle nostre case, e riguarda i nostri gioielli più preziosi: i nostri bambini. Come riporta InformaSalus.it attraverso il mio lavoro con centinaia di bambini e genitori come ergoterapista, ho visto questa tragedia svolgersi proprio sotto i miei occhi. I nostri bambini sono in uno stato emotivo devastante!”. Inizia così un articolo di Victoria Prooday, una psicoterapeuta canadese, la quale è specializzata in ergoterapia e che lavora con bambini, genitori e insegnanti.
Come detto nell’articolo, letto da circa 10 milioni di persone, negli ultimi 15 anni sono state pubblicate statistiche preoccupanti riguardo il continuo aumento di disturbi psicologici nei bambini, che stanno raggiungendo livelli ‘epidemici’:
Ormai i figli vengono privati delle basi per un’infanzia sana, ovvero: genitori emotivamente presenti, limiti ben precisi e figure di guida, responsabilità, alimentazione equilibrata e numero adeguato di ore di sonno, movimento e vita all’aria aperta, interazioni sociali, gioco creativo, opportunità di avere del tempo libero e momenti di noia.
Ma, purtroppo, oggi ai bambini ‘vengono dati’: genitori “digitalmente distratti”, indulgenti che concedono ai figli di “comandare”, convincendoli che tutto gli è dovuto, alimentazione non equilibrata e poche ore di sonno, vita sedentaria, stimolazioni continue, babysitter tecnologiche, gratificazioni immediate, mancanza di momenti di noia.
Di seguito i consigli della psicoterapeuta ai genitori:
Insegnategli la responsabilità e l’indipendenza e non proteggetelo dai piccoli fallimenti. Infatti così facendo sarà in grado ed imparerà a superare le grandi sfide della vita.
Un’altra cosa importante: non dovete essere voi a preparargli lo zaino per la scuola, non portateglielo voi, se ha dimenticato a casa qualcosa non portategliela a scuola, non sbucciate una banana a vostro figlio di 5 anni, ma insegnategli come si fa.
Dategli opportunità di “annoiarsi”, perché è proprio nei momenti di noia che si risveglia la creatività:
“Occorre fare dei cambiamenti nella vita dei nostri bambini prima che un’intera generazione vada sotto farmaci. Non è ancora troppo tardi, ma presto potrebbe esserlo”, così si conclude l’articolo di Victoria Prooday.
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