Cinque anni. Questo è il tempo che Michelle Hunziker è rimasta dentro la setta dei Guerrieri della luce, soggiogata dalla figura di Clelia, la leader. Per fortuna ora ne è uscita, la showgirl svizzera può parlare apertamente del perché lei, dalla vita “apparentemente perfetta”, sia caduta nella rete di quella gente che l’hanno allontanata dalla famiglia, dagli amici e da mamma Ineke. La quale ha sempre combattuto per riavere indietro la sua bambina
Cinque anni è il tempo nel quale Michelle Hunziker è rimasta nelle mani della setta “i guerrieri della luce”, la cui leader, Clelia, ha avuto un’influenza pesante e determinante nella vita della Hunziker.
Ma partiamo dall’inizio. A 23 anni, con una figlia piccola, Aurora, e un marito, Eros Ramazzotti, Michelle ha dei problemi riguardanti la perdita dei capelli: si sveglia ogni mattina con ciocche sul cuscino. Per questa ragione, consigliata del suo agente di allora va da una pranoterapeuta: Clelia. Affidandosi a lei, la showgirl nota che con il passare del tempo il problema si risolve e lei torna ad avere una chioma piena e sana. C’è di più la donna riesce anche a farla tornare in buoni rapporti con il padre, alcolizzato, al quale Michelle non parlava da diversi anni. “Mi ha fregato restituendomi l’amore di mio padre“, dichiara triste la conduttrice al Corriere della Sera. Però, se tanto le dà, Clelia tanto si prende: inizia a filtrare tutte le telefonate che arrivano sul cellulare della showgirl e piano piano la allontana dal marito (Eros le ha detto: “Scegli, o me o loro”, e sappiamo bene com’è andata a finire), dalla madre, dalla famiglia, le impedisce di vedere i suoi amici. In poche parole isola completamente Michelle.
La Hunziker si ritrova sola. Fa sapere che, un Natale, chiamava “festosa Aurora, in vacanza con suo papà, fingendo di avere gente a cena, per poi passare da sola il resto della sera in silenzio, davanti all’albero. Era come quando mio padre diceva vengo a prenderti per il weekend e poi non arrivava mai: speravo che almeno quella volta mia madre e Eros venissero a portarmi via. Ma come diceva Clelia, non mi voleva nessuno“. Clelia, appunto, figura centrale della setta, “ti catturava per la bellezza e la purezza”, ha dichiarato la Hunziker, “emanata da abiti candidi e raffinati, dalla pelle idratata da oli essenziali. Era sempre profumata, con un sorriso pazzesco e un velo di abbronzatura. La sua delicatezza e l’ossessione per l’accudimento la rendevano materna: era un fiore pericolosissimo“.
Solo nel 2006 la showgirl trova il coraggio di lasciare la setta. “Ho chiamato subito mia madre e i miei amici, chiedendogli solo una cosa: non fatemi il processo. Ero la gallina dalle uova d’oro, ma sono stata derubata soprattutto della dignità“. Nella setta, fa sapere la Hunziker, “c’erano direttori di giornali, conduttrici tivù, autori, magistrati, poi allontanati: io ero sufficiente al progetto”. Quando è uscita dalla setta, ha trovato una guida spirituale, frate Elia, “che mi ha permesso di incontrare padre Amorth”, ha detto la showgirl, “mi ha rassicurata e poi mi ha benedetto. Ho ripreso a mangiare carne solo in attesa di Sole. Prima sentivo odore di cadavere. Oggi non ho rancori, ho scoperto la fragilità della setta, tutto il progetto che si è dissolto sotto ai miei occhi. I ragazzi dell’età di Aurora si fanno domande, cercano i valori. Vorrei solo dire di credere negli affetti veri e non nei maestri“.
Mamma Ineke, che contro la sua volontà è stata allontanata da sua figlia, racconta a Domenica In di aver vissuto, in quegli anni, “il periodo più buio della mia vita. In 74 anni credo di non aver mai sofferto così tanto […] non vorrei mai e poi mai che altre mamme soffrissero quello che ho sofferto io”. Michelle, afferma Ineke, era una ragazza giovanissima diventata mamma a 19 anni. “Lei aveva tanta voglia di vivere però era anche molto insicura e fragile, è stata una preda facile. Il problema è che io non ho capito fino a che punto questa donna poteva andare avanti, quando mi sono resa conto era troppo tardi“. Era tanta la rabbia della mamma di Michelle, a cui era stata tolta la figlia senza un apparente motivo, “che volevo andare a picchiare la maga della setta con una mazza da baseball”.
Non è stato necessario, una mattina, “il giorno più bello della sua vita”, come dichiara la donna, Michelle l’ha telefono per fare colazione insieme: la sua bambina era tornata.
La Hunziker ha preso la decisione di parlare di questa sua terribile esperienza nel libro Una vita apparentemente perfetta, perché a nessun altro possa succedere ciò che è accaduto a lei e per mettere in guardia tutti, in particolare i giovani, contro questi terribili pericoli e “sedicenti” maestri.