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“Non mi sembra ancora vero! Mi sembra un sogno vedere Ivan, mio figlio felice di nuovo con i suoi compagni a scuola! Non mi sembra vero, ma la realtà è che mio figlio, studente disabile “combattente”, oggi è tornato finalmente a scuola. Stamattina si è svegliato molto emozionato alla notizia che stava per venire il pullmino a prenderlo e che sarebbe andato dai suoi compagni, che non si sarebbe più “annoiato”, per la gioia e l’emozione ha vomitato, sentiva freddo ma era felice… ma arrivato a scuola dove ha ritrovato l’abbraccio e il sorriso dei suoi compagni, Ivan stringendo la sua Assistente specializzata, Daniela, ha voluto mandare delle foto a tutti gli Assistenti igienico-personale dello Slai Cobas per il sindacato di classe che in tutti quesi mesi hanno sostenuto attivamente la nostra battaglia e con cui abbiamo lottato insieme dicendo loro “siete contenti di vedermi di nuovo a scuola???”.
La gioia di mio figlio arriva dopo quasi 11 mesi di lotta continua insieme ad altri genitori e assistenti igienico-personale tenaci, determinati che si battono con coraggio per una battaglia di civiltà di cui sono fiera di farne parte… la gioia di mio figlio viene dopo tanti momenti duri, piazze, incontri, tante parole al vento dei politici, promesse su promesse… ma quello che ha contato è la lotta! e Ivan è stato sempre con me, con gli assistenti in piazza a manifestare, a scioperare per un diritto che le istituzioni hanno tentato di toglierli. Mio figlio è tornato a scuola finalmente! Ma ci sono altri ragazzi e ragazze disabili che ancora a scuola non rientrano perchè manca ancora il trasporto, soprattuto nei paesini, e le istituzioni in modo sempre più vergognoso hanno lasciato fuori anche una parte di assistenti specializzati, per cui il sindacato a cui mi sono unita si sta battendo.
Mio figlio è tornato a scuola, abbiamo vinto un punto!, Ma la mia battaglia non è finita: come genitore mi sento in dovere di lottare ancora per gli altri ragazzi che non vanno a scuola con le altre madri e padri che avranno bisogno, mi sento in dovere di lottare perchè il diritto allo studio e ad una vita dignitosa di ragazzi come mio figlio che non hanno nessuna colpa per essere nati disabili sia garantito sempre! E’ una lotta collettiva che continuerò a fare con gli Assistenti igienico-personale e con tutti coloro che vorranno sostenerci.”
– Rosalia Tripi, madre di Ivan