Una donna tunisina, che era arrivata in Italia con la speranza di essere curata dopo ben 13 interventi ai quali si era sottoposta nel suo Paese, ha fatto arrestare un medico a causa di abusi sessuali realizzati durante le visite. Stiamo parlando di un ginecologo molto conosciuto, il professore Biagio Adile, di 65 anni, direttore dell’unità operativa di Uroginecologia dell’ospedale Villa Sofia-Cervello a Palermo. Il medico avrebbe approfittato della paziente, una 29enne, durante due visite. La donna lo ha denunciato. La mattina del 2 novembre il dott. Adile è stato messo agli arresti domiciliari con la grave accusa di violenza sessuale.
La donna ha raccontato di avere subito due atti di violenza, il primo presso lo studio del medico a Palermo e il secondo nell’ambulatorio dell’ospedale dove il dott. Adile dirige l’unità di Uroginecologia. Il primo abuso risale al dicembre 2016. Il medico avrebbe poi consigliato alla 29enne di fare anche un’ecografia gratuita presso un suo amico che lavorava in ospedale. La donna, terrorizzata che l’abuso si potesse ripetere, ha portato il cellulare per filmare la visita, riprendendo così la violenza. Le indagini sono state coordinate dal pm Giorgia Righi e dall’aggiunto Ennio Petrigni, e si sono anche avvalse della consulenza tecnica di un perito della Procura che ha estratto la registrazione che ha fornito riscontri alle accuse. Ora si sta indagando per accertare se il ginecologo abbia abusato di altre donne.
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